La carica di Llorente: “Io, la Roma e Morata: tutta la verità”

Tra meno di un mese, il 16 agosto, Diego Llorente compirà 30 anni. Ha l’esperienza e la maturità giusta, quindi, per presentarsi davanti ai microfoni, al termine della prima amichevole contro la Boreale, e parlare senza fare troppi salti. In avanti, vedi gli obiettivi della prossima stagione, o indietro, tornando sulla dolorosa finale di Europa League. Sarà (anche) per questa sua saggezza che, in poche settimane, il difensore arrivato a gennaio in prestito dal Leeds è diventato un punto fermo dello spogliatoio. E sarà (anche) per la sua affidabilità tattica che Mourinho e Pinto non hanno avuto dubbi nell’andare a riprenderlo dal club inglese. Llorente ci ha messo del suo perché ha detto in privato al suo agente quello che dice, pubblicamente, in questa intervista: «Nessun’altra opzione: solo la Roma». Alla fine è stato accontentato. «Per me non c’erano altre soluzioni, volevo rientrare qui, da miei compagni, e giocare con loro una stagione intera. Mi sono sentito sempre molto amato».

Qual è l’obiettivo di quest’anno?

«Pensiamo partita per partita, ogni stagione fa storia a sé. Adesso dobbiamo essere concentrati per arrivare al meglio all’inizio del campionato, sbaglieremmo a guardare all’ultima partita oppure a pensare troppo al futuro. Passo dopo passo, allenamento dopo allenamento».

Però la scorsa stagione non è finita nel migliore dei modi: quanta voglia di rivincita c’è?

«Ogni anno fa storia a sé, ma vogliamo e ci aspettiamo una grande stagione, credo sia chiaro».

Può essere impiegato ovunque nel terzetto difensivo o predilige la sinistra?

«Posso giocare ovunque, a sinistra, nel mezzo, sono un giocatore polivalente, posso spostarmi anche a sinistra a quattro: gioco dove il mister vuole e dove la squadra ha bisogno».

Mourinho vi ha già detto quale può essere l’obiettivo per il prossimo anno?

«Non pensiamo all’obiettivo finale, è sbagliato. Ma vogliamo migliorarci. Per me già lo scorso anno abbiamo fatto una buona stagione, ora avremo una squadra nuova che ancora non è al completo, quindi ragioniamo un passo alla volta».

Lo scorso anno la difesa ha funzionato abbastanza bene, meno l’attacco: la Roma rischierà un po’ di più per poter avere più occasioni?

«Per me la difesa inizia dall’attacco che pressa e l’attacco parte da una buona uscita difensiva con il pallone, è tutto un lavoro di squadra. Se pensiamo che i difensori difendono e gli attaccanti segnano pensiamo male».

Da spagnolo: l’idea che possa arrivare Alvaro Morata che effetto fa?

«Sappiamo che nel mercato tutto cambia ogni giorno, tutto sfugge al nostro controllo, le notizie si succedono e sia io sia i miei compagni non pensiamo a quello che accade fuori da qui. Siamo concentrati sul nostro lavoro e ci teniamo ai margini di questi discorsi».

Sensazioni dopo la prima amichevole?

«Stiamo lavorando bene e duramente, è quello di cui abbiamo bisogno, stiamo iniziando a prendere il ritmo».

Contro la Boreale Mourinho ha provato la difesa a 3 e quella a 4: può esserci questa alternanza anche nelle partite ufficiali?

«Uno dei punti forti della nostra squadra è proprio quello di giocare in modi differenti ma sempre con lo stesso obiettivo: vincere le partite».

Insieme a lei, sempre dal Leeds, è arrivato anche Kristensen.

«Ha un grande livello difensivo, è un giocatore completo che ci può aiutare sia dietro sia davanti. Per me è stato un grande colpo».

Quindi, in sintesi, dove può arrivare la Roma?

«Ripeto: è sbagliato guardare troppo avanti. Concentriamoci sul presente».

©Riproduzione riservata

Precedente Roma, El Shaarawy annuncia il rinnovo: ha firmato fino al 2025 Successivo Juve, Bonucci si sciacqua la bocca e i tifosi lo esaltano. Anche Chiesa è arrivato in ritiro